Per chi ha attraversato negli ultimi anni la Perugia che cambia, appare evidente la trasformazione del quartiere che si sviluppa fra Via della Viola, via Cartolari e via del Carmine. In un passato non molto lontano, queste strade intricate, seppur non lontane da Corso Vannucci, sembravano poco frequentabili proprio perché nascoste e notturne nel senso più inquietante del termine.
Con un colpo di genio, però, intorno al 2012 alcuni giovani hanno pensato di fare di queste strade un laboratorio artistico a cielo aperto, rischiarandolo con opere murali, disegni, sculture, performance teatrali di comunità. Quest’onda non si è ancora fermata, grazie ad una associazione dal nome primaverile, Fiorivano le viole appunto, che ha reso la zona una sorta di Montmartre perugina, e che invita artisti visuali a lasciare la propria impronta su muri e porte.
Così l’atmosfera notturna si è molto illuminata. E per completare l’opera sono stati aperti il cinema Meliès nel 2012, e le tre sale del cinema Postmodernissimo nel 2014 (quest’ultimo riaperto negli stessi locali dove sorgeva in precedenza il cinema Modernissimo). Il quartiere è rimasto quindi una zona ad alta vocazione notturna, ma nel senso più alto del termine. È stato cioè messo in sicurezza. Se di sera si attraversano quelle strade, si è benevolmente impressionati dal via vai di persone, giovani e meno giovani, attratti dalla luce che si accende nelle sale cinematografiche, e dove si può rimanere a commentare film, a bersi e mangiare qualcosa, riscoprendo il gusto della conversazione e della città aperta pure di notte.