Come di consueto, in novembre si celebra la disponibilità del nuovo olio extravergine di oliva con l’evento Frantoi Aperti, che attrae e porta nei territori italiani migliaia di appassionati gourmet.
L’Umbria per qualità dell’olio d’oliva non è seconda a nessuno, e anche se bisogna fare i conti con il clima, che ha favorito una maturazione precoce delle olive al Sud, si stima una produzione nazionale di circa 287 milioni di chili rispetto ai 366 milioni della campagna 2019. A pesare è la diminuzione dei raccolti nelle regioni del Sud a partire dalla Puglia, dove si concentra circa la metà dell’intera produzione nazionale, mentre nel Centro Nord i numeri sono un po’ ovunque in netto aumento.
L’avvio della raccolta rappresenta un momento importante dal punto di vista economico ed occupazionale per una filiera che conta oltre quattrocentomila aziende agricole specializzate in Italia, ma anche il maggior numero di oli extravergine a denominazione in Europa, con un patrimonio di 250 milioni di piante e 533 varietà di olive. Assaggiare l’olio nuovo, con quel pizzicore delizioso, su una fettina di pane bianco, è un’esperienza semplice e antica che ci collega alle generazioni di prima, nel medesimo gusto essenziale.
E degustando l’olio, perché non schiacciare anche qualche noce di stagione raccolta da poco, aprire varie castagne belle e lucenti fatte arrosto o lessate, o sgranocchiare le varie nocciole che, staccate dall’albero ad agosto, ormai sono pronte da mangiare?
Quale festa per gli occhi, fra il giallo-verde dell’olio sulle bruschette, e le sfumature del marrone della frutta secca! La semplicità di una volta è servita, nel tepore delle nostre case.