Il mese della riapertura: ecco la caratteristica principale del maggio 2021. Con questo spirito invitiamo a percorrere la provincia di Perugia in cerca di sculture all’aperto, segnalando alcune realtà territoriali a portata di passeggiata godibile.
Cominciamo con Todi, con una dedica: “Questo non è il parco di Beverly Pepper ma il parco dei tuderti, con la speranza che la comunità tuderte sia sempre più aperta a guardare oltre quello che si vede. Spero che abbia sempre più immaginazione e creatività, che non resti ancorata alla storia ma la sposi creando pagine nuove di bellezza. Auspico sempre più coraggio”.
È la dedica dell’artista statunitense Beverly Pepper alla sua città di adozione e ai suoi abitanti. Le sue sculture monumentali sono immerse in un percorso naturalistico-urbano che si snoda tra le mura medioevali della città, e che collega il Tempio di Santa Maria della Consolazione al centro storico. Oltre alle opere, Beverly Pepper, ha pensato anche alle sedute: delle panchine-scultura dette “lunette”, realizzate in pietra serena, una pietra locale, per sostare e godere la vista del parco.
Ci possiamo poi spostare a Brufa, dove nel 1987 è nata un’esperienza artistica originale e moderna: la costituzione di un vero e proprio museo en plein air. Ogni anno, da allora, uno scultore viene invitato ad esporre i propri lavori per le strade che dominano i vigneti e le piazzette del borgo, poi il paese acquisisce un’opera dell’artista prescelto. Il risultato, sempre in divenire, è un percorso di sculture contemporanee realizzate da artisti di fama nazionale ed internazionale in un armonioso connubio tra natura, paesaggio urbano, rurale e scultura contemporanea.
Da lì proseguiamo verso Assisi. Oltre il muro che delimita la piazza della Basilica Superiore di San Francesco, si apre un ambiente naturale intatto di boschi, ulivi, colline e pianure.
Sessanta ettari di questo paesaggio – il Bosco di San Francesco – sono stati donati nel 2008 al FAI,che ha iniziato a realizzarvi un importante restauro paesaggistico, oltre che del complesso benedettino femminile di Santa Croce del XII secolo.
L’artista Michelangelo Pistoletto, in una radura del Bosco dominata da una torre medievale, ha realizzato una estesa opera di land art intitolata “Il Terzo Paradiso”. Centoventuno ulivi sono disposti a doppio filare, a formare tre ampi elementi circolari e fra loro tangenti, con il maggiore al centro. L’invito è quello di percorrere la serpentina tra i filari, diventando così parte dell’opera.