Che fare nei fine settimana di gennaio e febbraio, quando piano piano le ore di luce cominciano a durare più di quelle di buio? Se si ama il freddo, una bella idea potrebbe essere quella di visitare le montagne umbre.
Le montagne più alte della regione, quelle della dorsale appenninica orientale, separano l’Umbria dalle Marche. Questa catena forma l’ossatura montuosa della regione e si sviluppa dal monte Catria e il monte Cucco fino ai monti Sibillini dove il Vettore, con i suoi 2476 metri, rappresenta il rilievo più alto in Umbria. La geografia montuosa della regione è completata da altre cime che sono di grande interesse naturalistico: il monte Subasio presso Assisi, i monti Martani tra le province di Perugia e Terni, i monti di Amelia e il monte Peglia sopra Orvieto.
Nello splendido scenario del Parco Nazionale dei Monti Sibillini sorgono vari impianti di sci perché le altezze sui 1500 metri sono interessate da nevicate abbondanti in inverno. Il rifugio Colle le Cese, già in territorio marchigiano, organizza escursioni guidate con le ciaspole nei territori del parco, e c’è una scuola di sci di fondo sull’anello che corre proprio attorno al rifugio.
Anche all’interno del Parco naturale del Monte Cucco, in mezzo a un bosco di faggi secolari, la stagione turistica invernale è attiva per valorizzare il territorio attorno alla montagna.
Nella zona sopra Norcia, nella Piana di Castelluccio, si trova il più grande centro per lo sci di fondo di tutta l’Umbria: un totale di 25 km di tracciati che si distribuiscono lungo il Pian Piccolo, il Pian Grande e il Pian Perduto, con difficoltà che passano dalla semplice alla alta.
Poi ci si ristora con lenticchie, zuppe calde e ricotta squisita, specialità della zona che, dopo il freddo, sono davvero ideali. E si contribuisce a rivitalizzare un territorio duramente colpito dal terremoto del 2016.