Come ogni anno, bisogna aspettare la seconda decade di luglio per arrivare pronti a Umbria jazz, manifestazione nata nel 1973 ed ormai considerata il festival di musica jazz più importante d’Italia.

Per dieci giorni Perugia diventa uno spettacolo: la musica invade le strade, le piazze dalla mattina fino a notte inoltrata sono colorate e sonore, molti spazi della città (i giardini Carducci, lo stadio di Santa Giuliana, il teatro Morlacchi, la Galleria nazionale dell’Umbria e altri) sono coinvolti nella festa e nell’accoglienza di fiumi di persone che arrivano da vicino e da lontano. Si scambia la notte per il giorno, nel senso che la città sembra non dormire mai, con la piacevolezza dei suoni unita al tempo bello che scalda i cuori e mette voglia di trascorrere ore e ore in compagnia. Gli artisti invitati sono sempre di altissimo livello, sia italiani che stranieri. Quest’anno ci saranno alcuni nomi di grande richiamo come Diana Krall, Paolo Conte, George Benson, Chick Corea, Max Gazzè, solo per citarne alcuni.

Una tale bellezza si deve all’idea originaria del perugino Carlo Pagnotta, un appassionato di jazz fin da quando era ragazzo, il quale è riuscito a coronare il sogno di ascoltare la sua musica preferita nella sua città. Oggi è il direttore artistico della manifestazione, mentre il presidente è Renzo Arbore, amatissimo uomo televisivo e musicista, noto a tutti per la sua ironia, la creatività e l’amore per l’improvvisazione, ingrediente fondamentale di ogni buon pezzo. Suonato da qualsiasi strumento, dal pianoforte al sax, dal clarinetto al contrabbasso, il jazz a Perugia instilla la fantasia nell’ordine, l’armonia nell’equilibrio di tutta la band, incantando così le nostre notti di luglio.