CAOS – Centro per le Arti Opificio Siri è un centro culturale dedicato alla fruizione delle arti e alla produzione creativa.
E’ di proprietà del Comune di Terni, nato dalla riconversione dell’ex fabbrica chimica SIRI. Con i suoi 5600 mq dedicati allo sviluppo culturale, il CAOS è un centro di produzione e fruizione delle arti aperto e flessibile, composto da spazi espositivi permanenti come il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea Aurelio De Felice e il Museo Archeologico di Terni; una vasta area dedicata alle esposizioni temporanee nazionali ed internazionali, il Teatro Sergio Secci, l’AreaLab dedicata ai laboratori didattici e creativi, atelier per residenze e produzioni artistiche, una biblioteca specializzata, una sala video e un caffè.
Da non perdere la mostra del grande fotografo italiano Gianni Berengo Gardin, avete tempo fino al 30 aprile.
Si tratta di uno tra i più grandi maestri della fotografia italiana perché possiede il dono di riuscire sempre a sorprendere per la sua capacità di raccontare il nostro paese e il nostro tempo
Ciascuna delle foto esposte in mostra è presentata da un protagonista dell’arte e della cultura, che ha commentato uno degli scatti scelti nell’immenso corpus fotografico di Berengo Gardin: amici, intellettuali, colleghi, artisti, giornalisti, registi, architetti. I loro testi, accostati a ciascuna delle 24 foto selezionate, permettono ancor di più di ragionare sul valore di testimonianza sociale ed estetica delle immagini.
I testi sono di registi come Marco Bellocchio, Alina Marazzi, Franco Maresco e Carlo Verdone, architetti come Stefano Boeri, Renzo Piano e Vittorio Gregotti, artisti come Mimmo Paladino, Alfredo Pirri, Jannis Kounellis; e poi di Lea Vergine e di Goffredo Fofi, del sociologo Domenico De Masi, dei fotografi Ferdinando Scianna, Sebastião Salgado e di un giovane emergente come Luca Nizzoli Toetti, di scrittori come Maurizio Maggiani e Roberto Cotroneo, di giornalisti come Mario Calabresi, Michele Smargiassi e Giovanna Calvenzi, di Peppe Dell’Acqua, psichiatra dell’equipe di Franco Basaglia, di Marco Magnifico, vicepresidente del FAI e di una street artist come Alice Pasquini.
L’esposizione è inoltre arricchita da una proiezione di immagini tratte dall’archivio del fotografo e con il suo commento.
Da non perdere!